Dipendenza affettiva.
Ma che significa? Non sono riuscita a trovare prove empiriche dell’esistenza di questa patologia, sembra più una condizione che vive una persona nel momento in cui si innamora di qualcuno di cui poi non riesce più a fare a meno.
Come se quel qualcuno fosse una droga.
Studiando, leggendo, guardando video di esperti in giro per il web, ho letto qualcosa di molto interessante al riguardo.
La montagna russa emotiva, tipica della relazione con il Narcisista, stimola sostanze biochimiche presenti nel cervello, il quale ne diventa dipendente.
Due ormoni in particolare sono importanti da citare:
L’Adrenalina e l’Ossitocina.
Detto in termini semplici, l’adrenalina è quell’ormone che viene rilasciato dal nostro corpo quando abbiamo paura, mentre l’ossitocina viene rilasciata quando siamo felici.
Perché sono importanti proprio queste due sostanze biochimiche?
Perché sono quelle che, durante una relazione tossica, proviamo più volte e in maniera alternata.
Pensiamo al love bombing, quando il “nostro” Narcisista si mostra come il partner ideale. Attenzioni, coccole, gesti d’amore, ci stimolano Ossitocina.
Pensando invece a tutte le delusioni che riceviamo quando inizia la manipolazione, alla rabbia, alla paura di venire abbandonati, ecco che l’adrenalina fa la sua entrata.
E poi, a “rinforzo intermittente” , in maniera alternata, passiamo da una sostanza all’altra in una danza senza fine.
(Ad esempio quando il Narcisista ci fa un regalo o un altro gesto d’amore dopo averci dato una delusione, passando così da un rilascio di adrenalina ad uno di ossitocina).
Insomma, la dipendenza c’è ed è concreta.
È per questo che la fine della storia tossica, si traduce sempre in una disintossicazione, anche fisica, con relativa fase di astinenza: crampi fortissimi allo stomaco, pianto ininterrotto, sudorazione, senso di morte imminente.
Non ci ho creduto finché non l’ho provato sulla mia pelle.
Ci tenevo a scrivere queste cose, perché di solito passa il messaggio che la Dipendente affettiva sia una persona che si attacca a chiunque le dia un po’ di attenzione, una debole, una mendicante di affetto.
Il che non è propriamente corretto.
O, peggio ancora, viene tacciata di dipendenza affettiva quella persona che, avendo subito abusi nell’infanzia, ricerca spasmodicamente (ma inconsciamente) il nuovo “abusante” in chiunque le capiti a tiro.
Eh no!
Se fosse vero, ci saremmo innamorati di una persona maleducata, rude, volgare, aggressiva, insomma, tutto il contrario di quello che mostra all’inizio il Narcisista, che anzi, indossa la maschera dell’agnellino : dolce, buono, gentile e ipersensibile!
Veniamo truffate e poi “drogate”.
Ci potremmo pure perdonare, direi.
L’importante è ricordarsi una cosa fondamentale per una relazione futura. Riflettiamo su questo: il Narcisista ci ha attratto perché avevamo la sensazione di non annoiarci mai, vero?
E tutte le persone “sane” (per quel che possa voler dire), normali, ci sono sempre sembrate noiose, o no?
Se rispondete di no, probabilmente state mentendo (a voi stessi, non a me che nemmeno vi sento).
Riflettiamo su questo.
Riflettiamoci tanto.
Buona giornata!