Essere in una relazione sentimentale con qualcuno significa mettere in contatto due mondi totalmente diversi.
Due diversi bagagli culturali, due diversi equipaggi di esperienza, due diversi punti di vista, due diverse modalità di ragionamento e così via.
Insomma, ogni essere umano è unico e portatore della propria unicità.
Il solo modo che abbiamo per entrare davvero in contatto con l’altro, per cercare di raggiungere dei compromessi tra queste diversità con lo scopo di camminare insieme, è confrontarci. Comunicare.
Quando si è in una relazione tossica, fare questo è davvero impossibile.
Partiamo dal presupposto che, anche se fosse possibile avere degli ottimi dialoghi con un narciso, questi sarebbero di sicuro falsati. Avendo a che fare con un contenitore vuoto che indossa una maschera tra le tante che ha a disposizione, significa comunque avere a che fare con qualcuno di non genuino. E, da qui, ne deriva una comunicazione fasulla e fuorviante.
Peggio di una comunicazione fasulla è una comunicazione inesistente (anzi, sinceramente, non so cosa sia peggio).
Il Narcisista, solitamente, è un vero e proprio muro di gomma e averci a che fare è una tragedia.
Non saprei come definirla altrimenti.
Anche il quesito più semplice che gli poni diventa una domanda da un milione di dollari.
Mai una risposta chiara, esaustiva e questa non chiarezza nella risposta ricevuta porta, naturalmente, chi pone la domanda a farla di nuovo.
Versioni diverse del responso nel giro di pochi giorni.
Nella testa ti riecheggia una sola parola “Boh”!
E se, nel malaugurato caso in cui, ti dovessi sentire presa in giro perché ricordi perfettamente che una cosa che lui ti descrive oggi come “rossa”, ieri te la descriveva come “grigia” e pensassi bene di dirglielo, chiaramente la pazza saresti tu.
Ti senti in colpa pure di aver chiesto, alla fine della fiera. Perché come se non bastasse, non solo hai sbagliato a fare due (o più) volte la stessa domanda , ma vieni accusata di essere paranoica, gelosa, insicura e pure insistente.
Insomma, come fai sbagli. E ad un certo punto smetti di chiedere.
Ne consegue che se hai bisogno di una risposta te la vai a cercare da sola.
In due modi diversi:
Indagando ed osservando.
Sul significato di “indagare”, penso che non ci sia bisogno di soffermarsi troppo.
Sta di fatto che stare in relazione con un Narcisista inizia a somigliare più ad un addestramento dell’FBI che ad una relazione vera e propria.
Non ti sfugge più niente. Nessun dettaglio.
Troppe volte la tua memoria è stata messa in discussione, così come la tua lucidità.
Troppe volte tu sei stata messa in discussione.
La sensazione, a ripensarci, è così svilente, denigrante e da volta stomaco, che la domanda sorge spontanea: “Ma chi ce lo ha fatto fare”?!
L’incredulità ce lo ha fatto fare.
Come si fa a distorcere, evadere, manipolare, ostacolare, qualsiasi forma di comunicazione?
{Devo fare un appunto: chi ha resistito in un tipo di relazione del genere, non è pazzo! Vive nella speranza che il suo Narcisista torni ad essere la splendida persona che aveva dimostrato di essere nel periodo d’oro. Da qui nasce l’incredulità: prima il Narcisista era aperto al confronto, ora non lo è più. Lui lo fa per tenere la preda in pugno e per destabilizzarla ma se, in quel momento, la preda stessa non lo sa che questa è una forma di manipolazione, la confusione regna sovrana.}
Il risultato di portare avanti indagini snervanti, di stanare bugie, di osservare dettagli, incongruenze, atteggiamenti contraddittori, regala una bella dose di ossessione e paranoia e il più delle volte è tempo totalmente buttato al vento.
E la domanda sorge spontanea un’altra volta. Lo so, non dovrei porla di nuovo ma è sempre la stessa: “Ma chi ce lo ha fatto fare”?!